domenica 23 settembre 2012

Food markets lover!

Non posso dire di essere una super blogger, ne tantomeno una Foodie accanita (o quasi!), ma è vero che adoro il buon cibo, amo cucinare e soprattutto voglio conoscere! Ogni qualvolta sono via per vacanze o semplicemente per piccoli spostamenti devo scovare, conoscere, assaggiare e fotografare quello che vedo (dovreste vedere la faccia di mio marito quando cammino con iphone e canon...) Sono ancora alle prime armi è vero, ci vuole tempo e passione; il primo lo devo ritagliare tra le varie "duties" familiari e lavorative mentre la seconda non mi è mai mancata...in tutto quello che faccio!

cappesante con bacon e germogli di soia, wheat grass juice,
food stands al thames festival e banco di olive spagnolo

Dopo questa piccola introduzione eccoci al titolo di questo post: Food Markets!!!

Sono stata a Londra lo scorso weekend e la mia piccola vacanza si è concentrata su due posti in particolare, il Borough market e il Realfood markets.

A parte le tante prelibatezze, la quantità smisurata di cibo e proposte, l'innovazione e la tradizione dei produttori e il fermento di persone che come api nell'alveare sono intente a provare di tutto... a parte tutto ciò e non mi sembra poco, quello che mi colpisce è come mai a Londra (e NY, Parigi, Berlino, Sidney, eccetera...) ci siano dei food markets così interessanti e allo stesso tempo molto semplici. In fondo noi siamo in Italia, patria del cibo mediterraneo, dello Slow Food, di una cucina che tutti ci invidiano e invece che succede??? A parte i ristoranti stellati e fantastici, nuovi chef pluripremiati, una marea di blogs e Eataly, i nostri mercati sono molto pittoreschi ma poveri e quasi sempre tutti uguali. Reparto frutta e verdura, pesce, carne, i pizzicagnoli, banchi di utensili per la cucina alquanto scadenti e basta. Ma la domanda che mi pongo da un po' è : "Perché in tutte queste città europee e mondiali il cibo può essere venduto ed esposto al pubblico senza misure igieniche super-esagerate ma semplicemente esaltandone l'eccellenza?"

...un ragazzo italiano con un banco di caramelle naturali da tutto il mondo...
L'Emilia a Londra, carne e parmigiano reggiano!
Funghi di tutti i tipi, gourmet cheese & best brownie ever!
Pane favoloso!!!
Ho fatto un corso di HACCP, possiedo la certificazione, e capisco il suo perché in un ristorante, in un supermercato, in qualsiasi posto dove la manipolazione è continua e il rischio molto alto (vedi pesce, carne, materie prime facilmente deperibili, eccetera)...ma nei mercatini no! Nei Food Market dove i produttori , spesso piccoli e anonimi vogliono farsi conoscere, dove i giovani chef possono vendere le loro specialità e quindi farsi una clientela, dove le società di catering si fanno pubblicità, dove chi ha qualcosa da offrire di buono ha la possibilità di farsi assaggiare. Naturalmente non vuol dire che tutti possono vendere, ci deve essere dietro una sorta di laboratorio, un fornitore, una piccola impresa, un consorzio e via dicendo. Quindi si, i controlli ci sono ma a monte e vi assicuro meno soffocanti.

puro succo di frutta e verdura per tutti i gusti...
moroccan chicken!
Qui da noi le leggi dissuadono dal fare qualsiasi passo verso questa direzione, mi sono informata, è veramente difficile. Ci vogliono soldi, tempo, attese interminabili, licenze improbabili e difficili da ottenere e spesso escamotage non proprio chiari! Chiunque in Italia volesse intraprendere un'attività nell'ambito culinario (e non solo) si vede preclusa la prima e fondamentale possibilità che ha di farsi conoscere al pubblico che è quella del "mercato". Inoltre nel clima economico che respiriamo non tutti hanno la possibilità d'investire tanti soldi all'inizio, di aprire un laboratorio, un ristorante o un negozio. In Inghilterra, ad esempio, per aiutare le giovani imprese in questo campo si può iniziare con la certificazione della propria cucina di casa, naturalmente rispettando le leggi del luogo in ambito sanitario.  Immaginate lavorare da casa e poi fornire, consegnare o vendere ad un mercatino, ad un cafè, ai privati quanto possa aiutare finanziariamente l'avvio dell'attività, oltre che capire se questo è il lavoro che fa per te. Per non parlare anche della possibilità di vendita online!

Qualche anno fa ho fatto il mio primo corso di decorazione cupcakes a Londra, la nostra insegnante lavorava da casa, aveva una bella cucina, grande, pulita, spaziosa e naturalmente riadattata per poter insegnare e cucinare professionalmente, certificata. Una cucina normale però, niente mattonelle bianche, pavimento antiscivolo, ripiani in acciaio, frigoriferi particolari e lavelli di tutti i tipi. Ma vi assicuro tutto estremamente ordinato, pulito, funzionale. Insomma lei dopo 3 anni finalmente ha aperto un vero e proprio workshop ed è a tutti gli effetti una delle più famose cake/cupcake decorator inglesi. Brava SHIKITA!

Questo post è più che altro una lunga domanda aperta, una richiesta di aiuto e attenzione verso tutti coloro che hanno enormi potenzialità e che non riescono a metterle in pratica per la mancanza di chiarezza legislativa o esageratamente punitiva e per tutti i controsensi del nostro MERAVIGLIOSO paese.

La domanda è: "Perché deve essere tutto terribilmente difficile e soprattutto poco chiaro? E perché dobbiamo scappare via per coronare i nostri sogni?"

Si accettano suggerimenti, commenti, aiuti, chiarimenti... purché costruttivi!!!

FF Nuvola


2 commenti:

  1. penso che questo post dica già tutto quello che c'è da dire sul'argomento. La soluzione la vedo molto più difficile visto che questa può essere trovata solo nel momento in cui saremo degnamente rappresentati nelle nostre istituzioni. Complimenti per il post!

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