Questa recensione è apparsa nel blog Cibando.
In una gelida e piovigginosa notte poco prima di Natale le Food Fairies saltano in macchina per affrontare la loro nuova food experience per Cibando. Un po’ per l’offuscamento mentale comprensibile in questo periodo dell’anno, un po’ anche per divertimento, non sapevamo esattamente, dove eravamo dirette. Balduina? Boccea? Qualcosa con la B? No problem, ci penserà il navigatore GPS a guidarci a destinazione.
Il quartiere è conosciuto come Collina delle Muse, e l’abbiamo raggiunto tramite una serie di stradine che percorrono il “backstage” del GRA passando per l’Aurelia, perché evidentemente il navigatore non era informato dell’esistenza dell’uscita Montespaccato/Boccea che invece sarebbe stata quella più pratica. La zona è caratterizzata da molti uffici e residenze, e chi ci vive o ci lavora è disposta (e abituata) anche a spostarsi di una certa distanza pur di mangiare bene.
“Il solito posto,” oggetto della nostra spedizione, attira la sua clientela da un discreto raggio di distanza. Dall’ampia vetrata tondeggiante che segue la forma circolare della piazza, s’intravede, sopra le mezze tendine da bistrot, un locale invitante e caloroso. Ad accoglierci è la gentilissima Enrica Del Pinto, chef e proprietaria del ristorante, insieme al figlio Valerio, responsabile della sala. Entrambi sono davvero ospitali e disponibili, rispondendo a tutte le nostre domande mentre il ristorante pian piano si riempie.
Il locale, attivo da 4 anni, è disegnato e arredato con gusto, sui toni caldi del cotto e del legno, con ampi dettagli in pietra a vista, illuminato dolcemente da lanterne di carta. I coperti sono 90 comodi, con la possibilità di raggiungere 120 per banchetti speciali. Nei mesi caldi è inoltre possibile mangiare all’aperto sotto l’ampia veranda. Per chi vuole organizzare un banchetto o una festa privata, la sala di lato è ideale. I tavoli, tutti in legno, sono senza tovaglia e apparecchiati in stile eco-chic con colori neutri.
Da “Il solito posto” si parla in primo luogo di pesce freschissimo in tutte le salse (ma per chi non ama il pesce c’è una buona scelta di specialità di terra e carne danese alla griglia). Non facciamo neanche in tempo a sederci e a complimentarci con Enrica sul locale, che arriva l’aperitivo (prosecco e bruschettina con vongole al sugo) seguito quasi immediatamente dal primo di sette antipasti di mare caldi. L’insalata tiepida di polpo e patate è condita con una riduzione di aceto balsamico; la melanzana alla parmigiana, morbida e piacevolmente farcita di alicette fritte, ci è piaciuta particolarmente perché leggera e fresca; un trito gustoso di funghi, gamberi e besciamella è servito ingegnosamente in un guscio di capasanta; i moscardini fritti, l’insalata di mare tiepida e il sauté di cozze sono tutti molto buoni, e infine l’antipasto più goloso di tutti: gamberi avvolti nel lardo croccante su un millefoglie di patate, con besciamella profumata alla cannella.
Abbiamo gustato il tutto allegramente accompagnate da un Traminer Aromatico delle Venezie IGT di Conti D’Arco.
Abbiamo gustato il tutto allegramente accompagnate da un Traminer Aromatico delle Venezie IGT di Conti D’Arco.
Su prenotazione è possibile assaporare un’ottima selezione di antipasti crudi e carpacci: questa volta non era disponibile, ma da quello che ci raccontano Erica e Valerio la qualità del pesce crudo, è uno dei loro maggiori motivi di vanto.
Arriva l’ora del piatto forte: gli spaghetti all’astice.
Qui non si tratta del solito piatto con la polpa, ma di un vero e proprio astice fresco (non di allevamento) e carnoso, diviso a metà e servito con la pasta in un piatto fumante. Gli spaghetti sono perfetti, e noi dotate di un utilissimo kit composto di bavaglino antischizzi, forbicina e salvietta, ci divertiamo come due ragazzine a dissezionare maldestramente le succosissime chele del malcapitato crostaceo.
Unica controindicazione del piatto? Non ordinatelo se intendete fare colpo su una nuova fiamma: è difficile essere seducenti e disinvolti quando ci si trova alle prese con pinze, carapaci spinosi, schizzi di pomodoro! Noi però ci siamo divertite un mondo, e poi mangiare con le mani a volte fa davvero piacere facendo gustare l’essenza del cibo stesso.
Fra i primi piatti di questa categoria, che vantano sempre una materia prima freschissima, Enrica e Valerio consigliano di provare anche gli spaghetti al granchio o alla cicala di mare, naturalmente secondo la disponibilità del pesce.
foto © Food Fairies |
foto © Food Fairies |
foto © Food Fairies |
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Forse preoccupato che non fossimo ancora sazie, Valerio approda con un nuovo assaggio: deve assolutamente farci provare una loro specialità, il classico risotto alla crema di scampi che è preparato utilizzando solo crostacei freschi tritati, pomodoro e panna, assolutamente senza creme semilavorate o cose simili. Il piatto rispetta la tradizione ed è delizioso e al dente.
Rimane circa un micron di spazio nella pancia per provare uno dei famosi dolci, quasi tutti preparati in casa da Enrica stessa. La scelta è varia e spazia dal tiramisù (classico o alla nutella) alla crema catalana, e la torta di mele. Stasera per noi tiramisù e sbriciolata (con una crema inglese rivisitata).
Il solito posto è aperto a pranzo e cena praticamente tutti i giorni; è chiuso solo la sera di domenica e lunedì in inverno (la domenica a pranzo e il lunedì sera in estate).
Il pranzo durante la settimana è leggero, rapido ed economico (senza pesce), con una media di €15 a persona. Il prezzo per la cena varia da €35-60 a persona.
Il pranzo durante la settimana è leggero, rapido ed economico (senza pesce), con una media di €15 a persona. Il prezzo per la cena varia da €35-60 a persona.
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